Liquidità d’impresa: 4 regole per pianificarla con metodo

La liquidità d’impresa e Cash Flow sono le variabili più importanti di un’amministrazione finanziaria sana e lungimirante

Gestire con strategia la liquidità aziendale è senza dubbio una delle più complesse sfide che imprenditori e manager si trovano ad affrontare in questo periodo. Considerazioni puntuali sulle marginalità e la liquidità d’impresa non sono mai state così attuali. Un quadro macroeconomico instabile dovuto alla crisi pandemica e le recenti tensioni geopolitiche hanno generato un sostanziale aumento dei fattori di incertezza che le aziende si trovano a fronteggiare.

La marginalità è infatti un indicatore chiave della salute finanziaria di un’impresa commerciale, nonché del suo successo nel lungo termine. Questo perché avere una solida marginalità commerciale permette all’azienda non soltanto di generare profitti e coprire i costi di produzione, ma anche di finanziare investimenti futuri.

Un’impresa capace di affermarsi sul mercato si dimostra abile nel mantenere un buon margine di guadagno, e una marginalità commerciale che lascia spazio alla crescita.

 

Liquidità aziendale: pianificare la disponibilità di capitale

 

Per liquidità si intende la disponibilità immediata di contante e/o di diverse altre forme di titoli di pagamenti immediatamente monetizzabili. In termini finanziari, la liquidità indica l’attitudine di un investimento a trasformarsi rapidamente in denaro, possibilmente senza perdite.

Per poter gestire le spese ordinarie ed extra-ordinarie, ogni azienda deve disporre di una liquidità sufficiente a rispettare tutte le scadenze a calendario. Amministrare la liquidità significa quindi gestire la solvibilità nel breve tempo e al contempo pianificare scrupolosamente gli investimenti futuri.

Una buona pianificazione finanziaria poggia su tre pilastri:

  1. Visione chiara e completa dei flussi di cassa, ovvero un’attenta verifica delle entrate e delle uscite, ma anche un monitoraggio certosino delle scadenze nel breve e nel medio-lungo termine;
  2. Capacità di prevedere e anticipare entrate e uscite: in questo modo si potranno riservare risorse utili a realizzare un piano di emergenza ponderato;
  3. Conoscenza completa del mercato in cui si opera e del contesto economico in cui versa il Paese.

 

Ognuno di questi passaggi è necessario per mettere al sicuro l’attività aziendale e pianificare strategie realizzabili nel tempo.

 

Le 4 regole d’oro per una corretta pianificazione finanziaria

 

Ma nel concreto, quali regole deve conoscere e rispettare un buon imprenditore per pianificare e gestire correttamente la propria liquidità?

 

1. Previsione delle necessità finanziarie

In prima battuta, è necessario effettuare una stima ponderata delle necessità finanziarie, tenendo conto delle variabili interne ed esterne all’azienda, ma anche dei piani aziendali concordati.

2. Reperimento delle risorse

L’azienda può reperire le risorse di cui necessita seguendo due direttrici: internamente, quindi autofinanziandosi con mezzi propri e utilizzando il capitale accantonato, o esternamente, attingendo a fonti bancarie e finanziarie.

3. Equilibrio tra mezzi raccolti e impiegati

A questo punto si rende necessario garantire un equilibrio tra il capitale di cui in possesso e i finanziamenti terzi a cui si è deciso di ricorrere. Bisognerà inoltre valutare la tipologia di finanziamento da adottare (se a breve, medio o lungo termine), tenendo conto di tutte le possibili variabili in gioco (variazione dei tassi, stretta al credito, ecc.) e dei programmi di investimento aziendale precedentemente adottati.

4. Monitoraggio e controllo

Non da ultimo, sarà necessario monitorare costantemente la situazione finanziaria aziendale, per evitare battute d’arresto impreviste e garantire il rispetto dei programmi così come pianificati.

 

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