Il Manager come facilitatore del cambiamento nelle PMI

Il ruolo del Manager nelle PMI è sempre più centrale per promuovere la crescita del business e accompagnare lo sviluppo nelle fasi di cambiamento e innovazione dei processi

Il tessuto imprenditoriale italiano è costituito per oltre il 90% da piccole e medie imprese, molte eccellenti e con prodotti di grande qualità, la cui crescita determina la ripartenza dell’economia. Generalmente, gli imprenditori hanno grandi intuizioni sul prodotto, in linea con i trend di mercato quali digitalizzazione e internazionalizzazione, ma faticano a individuare figure manageriali con un adeguata cultura gestionale, finanziaria e strategica che li possano affiancare.

Questa situazione si è acuita con la pandemia, che ha fatto emergere con vigore l’esigenza di una nuova classe di Manager con competenze digitali, tecnologiche e interpersonali adatte a gestire il passaggio generazionale e governare i mercati in continua evoluzione. Quali sono dunque le caratteristiche imprescindibili per i Manager nelle PMI?

 

I 5 pilastri del Manager nelle PMI

 

1. Motivazione, equilibrio ed efficacia

Il Manager è un punto di riferimento per la squadra di cui è il modello che promuove un modo di lavorare efficace ed equilibrato. Deve curare la propria motivazione assorbendo in sé i valori, la cultura e la strategia aziendale. Nella gestione del team, si occupa di integrare le persone dando significato e importanza al contributo di tutti per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Favorisce la crescita delle persone attraverso formazione personalizzata, responsabilizzazione, delega e promozione attiva di idee e proposte innovative. In tempi di cambiamento, in cui imprevisti e nuove richieste si fanno incalzanti, promuove uno stile di Leadership efficace, in cui gestione dello stress e Problem Solving diventano i veri protagonisti.

 

2. Comunicazione, collaborazione ed empatia

La capacità di comunicare efficacemente con tutti i livelli dell’azienda è una competenza centrale. Il Manager deve concentrarsi sul miglioramento delle modalità comunicative, al fine di costruire relazioni proficue con tutti gli interlocutori, dalla Direzione ai Responsabili di funzione, dai propri sottoposti ai consulenti esterni. Entrare in empatia permette di snellire i confronti, velocizzare i tempi e aumentare l’efficacia delle interazioni.

L’attenzione alle Persone viene enfatizzata anche dalla cura con cui si gestiscono i colloqui, le riunioni in presenza e da remoto, e si utilizzano gli strumenti tradizionali e digitali per far scorrere le informazioni e facilitare il lavoro di squadra.

 

3. Leadership e gestione della squadra

Il buon Manager è in grado di esercitare una Leadership riconosciuta, sia dal proprio team che dall’azienda. Non si impone ma costruisce l’aggregazione dal basso: entra nei processi organizzativi e nella gestione delle attività, lavorando insieme al team per efficientarli e lasciare poi autonomia di gestione ai singoli componenti.

In linea con gli obiettivi aziendali, declina nella pratica linee guida che orientino il lavoro e facilitino l’iniziativa individuale, a cui è lasciata la costruzione di soluzioni nuove e innovative. L’assertività e la capacità di lavorare in rete con tutta l’azienda sono competenze chiave per sviluppare una Leadership riconosciuta, in cui il Manager è un facilitatore del cambiamento.

 

4. Gestione organizzativa, Problem Solving e attenzione ai numeri

Il Manager analizza le situazioni e sa muoversi in condizioni di incertezza e cambiamento, prendendo l’iniziativa al momento giusto con soluzioni rapide e flessibili che rispondono a necessità sempre nuove. Entrare nei processi richiede capacità analitiche e di gestione degli obiettivi, corredate da uno sguardo costante ai KPI aziendali e ai dati a disposizione.

Anche in fase di cambiamento, è importante stabilire obiettivi chiari e parametri di misurazione che permettano di valutare l’efficacia delle strategie e l’andamento rispetto ai risultati attesi. La sfida è trovare il giusto equilibrio tra la visione di lungo termine e i cambi di direzione in risposta a urgenze o emergenze, introduzione di novità e cambiamenti di mercato.

 

5. Innovazione, formazione e sviluppo di competenze

Sempre di più il ruolo del Manager nelle PMI richiede una forma mentis agile, orientata a muoversi e crescere continuamente. Oggi, stabilizzarsi e conservare le stesse modalità organizzative e gestionali è un’illusione controproducente: il rischio è rimanere indietro rispetto a dinamiche di mercato in continua e velocissima evoluzione.

Il Manager, grazie a un aggiornamento costante delle competenze tecniche e trasversali e a un approccio aperto e critico alle novità, deve quindi farsi promotore e anticipatore dei cambiamenti.

 

Il Manager come facilitatore e pioniere del cambiamento

 

Il Manager nelle PMI riveste un ruolo centrale nel favorire la gestione integrata dei processi aziendali, il lavoro di squadra a tutti i livelli e la promozione dell’innovazione in un contesto in continuo divenire.

In ultima sintesi, il Manager è un facilitatore in costante movimento, che crea le condizioni migliori affinché tutta l’organizzazione si muova insieme con efficacia verso il raggiungimento dei risultati e verso una continua crescita.

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