Partenariati Pubblico-Privati: la collaborazione per l’innovazione

Le iniziative di collaborazione pubblico-private sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo grazie alla condivisione di conoscenze, risorse, rischi e investimenti

I Partenariati Pubblico-Privati (PPP) hanno iniziato a svilupparsi in maniera strutturata dai primi anni ’90 affermandosi sul panorama come un nuovo strumento di Public Management. Oggigiorno sono diverse le forme che questa collaborazione può assumere e diverse sono anche le interpretazioni delle stesse e le opinioni in merito ai loro effettivi benefici all’interno delle organizzazioni.

Generalmente si definisce come PPP un’associazione di enti che mettono in comune proprie risorse, per rispondere a bisogni pubblici e raggiungere obbiettivi di interesse condiviso. Ma quali sono le forme che i PPP possono assumere e quali benefici portano alle realtà che ne fanno parte?

 

PPP: condividere risorse, rischi e profitti

 

Il concetto di Partenariato Pubblico-Privato non gode di una definizione univoca in letteratura, in quanto le forme e gli scopi che può assumere sono diversi e seguono i cambiamenti storici, politici e culturali.

In via generale, possiamo considerare PPP tutte quelle iniziative di collaborazione pubblico-privato in cui imprese, pubbliche amministrazioni, centri di ricerca e associazioni di varia natura mettono a disposizione le proprie risorse e conoscenze per rispondere puntualmente a bisogni collettivi, generalmente di carattere europeo. Nel fare questo i due settori creano soluzioni, materiali e no, condividono i rischi, la responsabilità e i profitti della loro realizzazione. Infatti, l’essenza di un PPP non può essere ridotta ad una semplice esternalizzazione o affidamento della pubblica amministrazione a società private.

I PPP sono un elemento fondamentale della programmazione europea, in quanto la gran parte dei bandi gestiti direttamente dalla Commissione richiede che l’idea progettuale sia costruita e presentata da più attori, pubblici e privati, uniti da un obiettivo comune di sviluppo. Ma perché lo strumento del Partenariato Pubblico-Privato è diventato così importante per il Policy Cycle europeo?

 

I PPP, da esperimento europeo a strumento di coesione locale

 

I PPP entrano nel panorama europeo con la Strategia di Lisbona del 2000, quando il Consiglio europeo ribadisce che l’economia UE sarebbe diventata sempre più competitiva e “basata sulla conoscenza”. Da qui, si aumentò in maniera sostanziosa la spesa per la R&S, favorendo il crescente investimento e coinvolgimento del settore privato.

Alla luce di questa agenda politica, nel 2003 vennero lanciate le Piattaforme Tecnologiche Europee (European Technological Platforms ETP) per favorire il confronto tra centri di ricerca pubblici e aziende private su tematiche prioritarie per le politiche europee. Dopo il lancio delle ETP, vennero create altre forme istituzionali di PPP: le Iniziative Tecnologiche Congiunte, le Imprese Comuni (JU) e le Comunità di Conoscenza e Innovazione (KIC – EIT). In tutti i casi, i PPP sono pensati per integrare le tre dimensioni della conoscenza: istruzione, ricerca e innovazione.

Lo stesso approccio si ritrova anche nei livelli inferiori del sistema di governance multilivello. Ad esempio, a livello nazionale nel 2012 il MIUR ha guidato la creazione dei ‘Cluster Tecnologici’ per stimolare l’incontro e lo scambio tra l’eccellenza industriale e il mondo della ricerca e per migliorare la conoscenza e l’utilizzo dei finanziamenti pubblici. Similmente, anche a livello regionale sono sorti poli e/o reti di innovazione in grado di radunare PMI, grandi aziende e centri di ricerca che operano su temi quali: Smart Agrifood, Smart Manufacturing, Smart Health, aziende creative e Smart Living.

 

Vantaggi e benefici dei Partenariati Pubblico-Privati

 

Indipendentemente dalla forma o dal livello in cui si struttura un PPP, è importante ricordarne il triplice ruolo all’interno della società:

  • Supporto: gli enti e le istituzioni pubbliche hanno bisogno della controparte privata per mettere a terra progetti e prodotti in linea con le politiche e le priorità pubbliche (innovazioni sostenibili, inclusive, etc…). Altresì, le organizzazioni private hanno bisogno di un supporto finanziario o di condividere il rischio dell’innovazione.
  • Consultazione: gli enti e le istituzioni pubbliche necessitano di comprendere bisogni e tendenze del territorio, delle aziende e dei centri di ricerca privati. La consultazione permette alla parte pubblica di testare gli effetti delle politiche passate e alla parte privata di portare la propria esperienza, comprensione e innovazione.
  • Anticipazione: attraverso le attività di consultazione e grazie ai momenti di confronto e di conoscenza che avvengono negli ambiti dei PPP, le parti disegnano il futuro delle politiche e dei programmi di finanziamento. Essere nel forum di dialogo permette alla controparte pubblica di partire dall’esperienza del già esistente e alla parte privata di conoscere in anticipo le prossime tendenze per i propri investimenti e per i progetti collaborativi.

 

Osservando i requisiti dei nuovi programmi di finanziamento e soprattutto il confermato trend in Horizon Europe di incentivare la partecipazione delle aziende all’interno dei PPP, possiamo affermare che i PPP portano non solo benefici finanziari (ad esempio, la copertura delle spese di un progetto di R&I), ma anche vantaggi non materiali, come l’aumento della reputation di un’azienda perché attiva a livello europeo e in grado di dialogare con le istituzioni sopranazionali.

I benefici di partecipare a un’iniziativa in Partenariato Pubblico-Privato possono essere immediati o periodici ma, comunque, nascono sempre dalla volontà sinergica di entrambe le parti. La conoscenza di queste realtà, unita alla capacità di impegno e approfondimento, rappresentano per le organizzazioni il primo passo per comunicare la propria esperienza, migliorare le proprie innovazioni, accedere alle anticipazioni e accrescere il proprio network.

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