Cultura e consapevolezza per il business sostenibile

Il rispetto di regole e procedure parte dalla condivisione in azienda di valori e modelli, la cui genesi e implementazione è un compito prezioso affidato al Top Management

Durante il percorso verso la certificazione volontaria, si sente parlare sempre più spesso di cultura e consapevolezza, concetti in apparenza lontani dalla tecnicità delle norme. Eppure, il Legislatore europeo utilizza entrambi nel recente Reg. UE 2021/382 sulla sicurezza alimentare, attribuendo così uno status normativo supernazionale alle due nozioni ed elevandole a livello cogente.

Ma quali sono i risvolti pratici della loro applicazione in azienda?

 

Il valore di regole e procedure condivise

 

La parola consapevolezza denota un fenomeno estremamente intimo e di importanza cardinale. Non è una semplice acquisizione di informazioni, né una conoscenza intellettuale, ma la condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore e rasenta la coscienza. Allo stesso modo, la cultura rappresenta un insieme di valori, opinioni, regole e atteggiamenti condivisi, che influenzano mindset e comportamento.

Questi due concetti così nobili, quando applicati all’organizzazione nel suo complesso, garantiscono che tutti gli Stakeholder percepiscono e agiscono entro un framework univoco, sia a livello individuale che collettivo, secondo modalità condivise.

La Direzione ricopre dunque un ruolo baricentrico nello stabilire requisiti e aspettative rispetto a obiettivi, procedure, qualità e sicurezza in ottica di miglioramento continuo. Ma non basta indicare la rotta: è necessario agire, coordinando le conoscenze con la pratica quotidiana. Inoltre, implementare e mantenere una cultura aziendale solida e distintiva passa necessariamente dalla condivisione con tutti i collaboratori, fino ai livelli più bassi.

 

Vantaggi della consapevolezza condivisa

 

Aumentare cultura e consapevolezza all’interno dell’organizzazione responsabilizza ciascun dipendente rispetto al ruolo e alle attività a lui affidate, efficientandone e migliorandone le prestazioni. Imprenditori e manager hanno diverse leve su cui agire per ottenere questi risultati.

 

1. Comunicare in modo coerente

I valori aziendali devono essere chiari a tutti, indipendentemente da ruolo e posizione. Il Top Management si accerta con costanza che la politica aziendale della qualità e della sicurezza è compresa e applicata, ribadendone, se necessario, i capisaldi durante riunioni e incontri.

 

2. Diventare il modello

L’imprenditore e il Top Management devono essere i primi a seguire protocolli e procedure aziendali, dando l’esempio e aprendo la strada ai loro collaboratori.

 

3. Intraprendere azioni trasversali

Qualora le policy vengano infrante, richiami, riqualificazioni e sanzioni verranno attribuite in modo equo e democratico, indipendentemente da posizione e anzianità. Allo stesso modo, premi, menzioni e gratifiche saranno assegnate a tutti i livelli, rafforzando così la cultura della qualità e il clima nel gruppo.

 

4. Dotare l’azienda di strumenti efficienti

Il personale deve avere a disposizione strumenti adeguati per rispettare le regole. È quindi necessario investire ed assicurarsi che ciò che serve per la realizzazione di prodotti sicuri e di qualità sia disponibile e funzionante.

 

5. Incentivare la proattività

La cultura aziendale è un valore condiviso: tutti i collaboratori devono essere in grado di agire in autonomia secondo un sistema di “peer review” per mantenere alta sicurezza e qualità delle loro azioni.

 

6. Monitorare per prevenire

Seguire di persona il rispetto dei requisiti e delle regole dà la visione immediata se quanto condiviso è messo in pratica. Quindi, anche quotidianamente, è bene verificare il lavoro e il comportamento dei collaboratori. In questo modo eventuali comportamenti inopportuni o non conformi possono essere subito intercettati e corretti.

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