Processi partecipativi: motore dell’innovazione

Il caso del progetto HyEfRe e degli ecosistemi di idrogeno sostenibile

Nell’epoca della transizione energetica, l’innovazione non nasce più esclusivamente nei laboratori o nelle sale riunioni aziendali. Sempre più spesso, le soluzioni più efficaci e sostenibili emergono da processi collaborativi che coinvolgono una pluralità di attori, ciascuno portatore di competenze, prospettive e bisogni specifici. Il progetto HyEfRe – Hydrogen integration for efficient renewable energy systems, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg Central Europe, rappresenta un esempio emblematico di come i processi partecipativi possano essere il motore dell’innovazione nell’ambito delle tecnologie verdi.

Il contesto: la sfida degli ecosistemi di idrogeno sostenibile

L’idrogeno verde rappresenta una delle chiavi per la decarbonizzazione dell’economia europea. Tuttavia, la creazione di ecosistemi di idrogeno sostenibile non è solo una questione tecnologica: richiede l’orchestrazione complessa di diversi stakeholder, dalla pubblica amministrazione alle aziende private, dalle associazioni ambientaliste alla società civile.

Il progetto HyEfRe, con una durata di 30 mesi (giugno 2024 – novembre 2026) e guidato dalla Landshut University of Applied Sciences, ha abbracciato questa complessità sviluppando un approccio sistemico che mette al centro la collaborazione tra stakeholder per favorire un ambiente favorevole agli investimenti in energie rinnovabili e tecnologie dell’idrogeno verde.

L’approccio partecipativo: oltre la consulenza tradizionale

Tradizionalmente, i progetti di innovazione tecnologica seguono un percorso lineare: ricerca, sviluppo, implementazione. Il progetto HyEfRe ha invece adottato un approccio di systems thinking, riconoscendo che il successo degli ecosistemi di idrogeno dipende dalla qualità delle relazioni e delle interazioni tra i diversi attori coinvolti.

L’analisi condotta nell’ambito del progetto ha identificato sei categorie principali di stakeholder che operano in stretta interconnessione. Le Amministrazioni e Autorità risultano fondamentali per la definizione di politiche, meccanismi di finanziamento e quadri normativi, mentre gli Attori Economici – che includono industrie, aziende energetiche e fornitori di tecnologie – sono vitali per investimenti e sviluppo infrastrutturale. Associazioni e ONG si rivelano essenziali per garantire sostenibilità ambientale, equità sociale e sensibilizzazione pubblica, in dialogo costante con Attori Politici che influenzano decisioni e impegni a lungo termine. La Società Civile funge da garante dell’accettazione pubblica e dell’allineamento con i bisogni della comunità, supportata da Stampa e Media nel ruolo cruciale di comunicazione e diffusione delle informazioni.

Mosaic: il software per la co-progettazione collaborativa

Per trasformare questa comprensione teorica in azione concreta, il team di Resolve ha utilizzato Mosaic, il software proprietario sviluppato per facilitare processi di design collaborativo. Mosaic non è semplicemente uno strumento di consultazione, ma una piattaforma integrata che permette di facilitare il dialogo attraverso metodologie strutturate, co-progettare soluzioni che tengano conto delle diverse prospettive e monitorare l’evoluzione dei processi partecipativi nel tempo.

L’implementazione nei contesti nazionali

Nell’ambito del progetto HyEfRe, Mosaic verrà utilizzato per orchestrare processi partecipativi in quattro contesti nazionali: Polonia, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca. Ogni contesto presenta caratteristiche specifiche in termini di maturità del mercato dell’idrogeno, quadro normativo nazionale, disponibilità di risorse rinnovabili e cultura della collaborazione tra settore pubblico e privato.

I workshop nazionali di co-design permetteranno di contestualizzare le informazioni raccolte nella fase di analisi, identificare opportunità e barriere specifiche per ogni territorio, co-creare azioni concrete e applicabili per stabilire ecosistemi efficaci per l’implementazione sostenibile dell’idrogeno e definire strategie di trasformazione regionale personalizzate.

I risultati: innovazione attraverso la collaborazione

L’approccio partecipativo adottato nel progetto HyEfRe intende generare risultati che vanno oltre la somma delle singole competenze. Sul fronte dell’innovazione nelle soluzioni tecnologiche, la combinazione di diverse prospettive porta infatti all’identificazione di soluzioni più robuste e adattabili ai diversi contesti territoriali. L’innovazione nei modelli di business emerge dall’interazione tra attori economici, istituzioni e società civile, favorendo lo sviluppo di approcci che tengono conto non solo della sostenibilità economica, ma anche di quella sociale e ambientale.

Dal punto di vista dell’innovazione nelle politiche pubbliche, il coinvolgimento attivo delle amministrazioni locali permette di identificare strumenti normativi e di policy più efficaci per supportare lo sviluppo degli ecosistemi di idrogeno. Infine, l’innovazione sociale rappresenta forse il risultato più significativo: i processi partecipativi favoriscono la creazione di una maggiore consapevolezza e accettazione sociale delle tecnologie dell’idrogeno, elemento cruciale per il successo di qualsiasi innovazione.

Le lezioni apprese: verso un nuovo paradigma dell’innovazione

L’esperienza del progetto HyEfRe dimostra che i processi partecipativi non sono solo un “nice to have” nei progetti di innovazione, ma rappresentano un elemento strategico fondamentale. Emerge chiaramente come la diversità generi innovazione: l’inclusione di stakeholder con background, competenze e interessi diversi crea un ambiente fertile per l’emergere di soluzioni innovative che nessun singolo attore avrebbe potuto concepire autonomamente.

La collaborazione richiede struttura e non può essere lasciata all’improvvisazione: i processi partecipativi efficaci necessitano di metodologie strutturate, strumenti adeguati e facilitazione professionale. Tuttavia, il tempo investito nella collaborazione si ripaga ampiamente: anche se i processi partecipativi richiedono un investimento iniziale maggiore in termini di tempo e risorse, generano soluzioni più robuste, condivise e sostenibili nel lungo periodo.

Infine, diventa evidente che l’innovazione è sistemica: nell’ambito delle sfide complesse come la transizione energetica, l’innovazione non può essere confinata al solo aspetto tecnologico, ma deve abbracciare dimensioni economiche, sociali, politiche e culturali.

Il futuro: scaling up dell’approccio partecipativo

Il successo del progetto HyEfRe nell’utilizzo di processi partecipativi per favorire l’innovazione negli ecosistemi di idrogeno sostenibile apre la strada a un’applicazione più ampia di questo approccio. L’Unione Europea, attraverso programmi come Horizon Europe e Interreg, sta sempre più riconoscendo il valore della co-creazione e della partecipazione attiva dei cittadini e degli stakeholder nei processi di innovazione.

Il modello sviluppato in HyEfRe può essere adattato e replicato in altri settori e contesti, contribuendo a creare un ecosistema europeo dell’innovazione più inclusivo, sostenibile ed efficace.

Conclusioni

Il caso del progetto HyEfRe dimostra chiaramente come i processi partecipativi possano essere un catalizzatore potente per l’innovazione. Quando diversi stakeholder vengono coinvolti attivamente nella co-progettazione e co-decisione di soluzioni complesse, il risultato non è solo una migliore qualità delle soluzioni proposte, ma anche una maggiore probabilità di successo nell’implementazione.

In un’epoca in cui le sfide che affrontiamo – dalla transizione energetica al cambiamento climatico – richiedono risposte sistemiche e collaborative, l’approccio partecipativo non è più un’opzione, ma una necessità. Il progetto HyEfRe, attraverso l’utilizzo di strumenti come Mosaic e il supporto del finanziamento europeo, ha dimostrato che questa necessità può trasformarsi in opportunità concreta per un’innovazione più inclusiva e sostenibile.

Il progetto HyEfRe – Hydrogen integration for efficient renewable energy systems è co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg Central Europe. Per maggiori informazioni: www.interreg-central.eu/projects/hyefre/

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